Robota nervoso

  1. BASAGLIA & CO.
    Nascita dell'antipsichiatria

    Basaglia & Co.

    Basaglia: un cane morto? Un marxista a sua insaputa? Da frasi come queste, letti in articoli presunti seri ebbi tempo fa l’idea di ripensare a Basaglia: ripensare alla complessità del suo operato, e a quella del contesto di allora. Gli altri del periodo, che hanno contribuito alla mia formazione e alla cultura dell’antipsichiatria italiana. da Terzian a Dalla Barba
    Avevo conosciuto Terzian ad un convegno sindacale sulla salute. Raccomandava agli operai di non fare operare di appendicite le ragazze loro figlie ,come allora la moda medica suggeriva, guidando a pensare che quei dolorini interni di cui potevano soffrire potevano essere correlati alla loro nascente e conflittuale sessualità. l’intervanto avrebbe rappresentato una punizione non cosciente. Una lezione di derivazione freudiana, pensai. Venne varie volte da Verona alle nostre iniziative culturali a Padova. Spesso concludeva i suoi interventi con una favoletta zen: in un paese di feroce dittatura si trovavano in carcere un uomo politico, un povero sciocco, e un uomo qualunque, il politico si ingegna per l’evasione, dice all’uomo normale : aiutami, cosa fai? Dice quello, sto cercando di capirmi con questo povero sciocco. Se riusciamo ad evadere non vorrai mica lasciarlo qui. Quando nascevano i primi centri antidroga aveva organizzato un convegno di operatori e tossicodipendenti, insieme per raccogliere idee e proposte L’ultima volta che vidi Terzian era diventato rettore a Verona, e stava promuovendo un incontro tra università, sindacati e imprenditori, cercando di avviare quello che si auspicava: la gestione sociale dell’università e della ricerca
    Il gruppo del PCI di psicologia, di cui ero segretario, aveva promosso una assemblea per chiedere la “gestione sociale” della facoltà e svolgere tirocini nella realtà sociale. Conobbi Dalla Barba, direttore del reparto di neurologia di Monselice per proporgli di svolgere tirocini di psicologia nel suo reparto, cosa che fu accettata. Gianpietro Dalla Barba, prima che neurologo era stato psicologo militare, anche lui come Terzian si poneva il problema del rapporto tra psichiatria e società. Per esempio diceva che occorreva distinguere almeno tre tipi di alcolismo con le loro diverse dinamiche: l’alcolismo alimentare di chi, come i muratori che lavorano all’aperto, combatte fame e freddo, quello da bar, dei disoccupati che cosi socializzano e ultimo quello “per dimenticare” più borghese e soggetto a interpretazioni psicoanalitiche.
    Lessi su sua indicazione Camon, “Un altare per la madre”, nuova mitologica edipica, come mi fece notare. Lessi Zanzotto come poeta che accettava di guardare l’inconscio, e che citai nel mio libro psicologia per operatori sociali. Lessi “Fiori per Algernon” storia di un fantascientifico intervento neurologico su un debole mentale, e delle impreviste evenienze sociali e mediche. Disse: come Omodeo tutti da giovani siamo stati affascinati dalla psicoanalisi. Poi mi suggerì di studiare il tr...

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    Last Post by AdolfoOmodeo il 24 Feb. 2016
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