Robota nervoso

  1. SCONTRI CULTURALI e\o razzismo
    pregiudizi striscianti

    SCONTRI CULTURALI e\o RAZZISMI
    >> I politologi, in Tv, dicono che la paura dell’Altro è inevitabilmente crescente sentendosi l’Europa minacciata dai grandi flussi migratori, e che quindi i politici, rappresen-tanti democratici del popolo, hanno quasi il dovere di farsi carico di tali paure. Ma perché non coltivare, invece che la paura, altre emozioni come la curiosità e la simpatia per chi viene a convivere con noi? Secondo la psicologia, la paura è un’emozione, e come tale provoca una breve crisi interiore, un ripensamento dei nostri schemi, per aggirarli. Se invece la paura permane e diviene costante, diventa patologica; non a caso vediamo diffondersi le patologie delle crisi di panico.
    A proposito di invasioni e paure ricordo che quando i nazisti invasero la Danimarca chiesero al Re di fare esporre la stella di Davide sul petto degli ebrei. Il Re rispose: «da do-mani farò sì che io e tutto il mio popolo portiamo la stella». Ancora oggi i danesi narrano il fatto con orgoglio e coinvol-gimento. L’alternativa alla paura non è una sola: potrebbe essere il coraggio fino alle sue tendenze estreme come l’eroismo o il sacrificio (fin troppo elogiati per i patrioti e i soldati in guerra). Ma anche si potrebbe superare la paura coltivando la curiosità, il gioco e la comprensione intercultu-rale con l’Altro, come abbiamo tentato nelle nostre iniziative di animazione interculturale. Oppure con la prudenza, l’attenzione, il rispetto reciproco e far capire che si è lì per fare qualcosa e non per curiosare o giudicare, come già decenni fa a New York, la polizia suggeriva ai bianchi che si recavano nei quartieri dei neri. Tuttavia quando riferii queste raccomandazioni in un dibattito televisivo sulla sicu-rezza fui tacciato di essere fascista e liberticida da parte dei politici che auspicavano più controlli di polizia.
    Leon Festinger ha studiato a lungo la psicologia del pregiu-dizio. Prima ha scoperto che invertendo articoli di giornali di destra e di sinistra, i lettori delle diverse fazioni non sospet-tano lo scambio e continuano a interpretare gli articoli se-condo la loro ideologia. Si direbbe che non c’è nessuna speranza contro i pregiudizi. Successivamente Festinger ha verificato che il pregiudizio si supera però tramite interazio-ne umana spontanea. Grazie alle telecamere di sorveglian-za ha verificato che, nei grandi condomini, inquilini di diver-se etnie vivono tendenzialmente raggruppati tra loro senza scambi con gli altri. Solo grazie a incontri fortuiti e cortesie spontanee, come tenere aperto il portone, iniziano prima a salutarsi e poi, anche nel giro di anni, a fare amicizia. Negli anni settanta a Torino e Milano, città note allora per il razzi-smo contro gli immigrati meridionali; dopo le grandi lotte sindacali il problema razzismo è quasi scomparso, grazie all’interazione sui cancelli delle fabbriche in lotta.

    Il pregiudizio opera anche a nostra insaputa, ma occorre controllarlo. Come dice Primo Levi in “Se questo è un uo...

    Read the whole post...

    Last Post by AdolfoOmodeo il 2 Sep. 2015
    .