Robota nervoso

  1. IL PALIO DI SIENA , tra competività e autocontrollo
    un'interpretazione antropologica

    COMPETIVITA’ e AUTOCONTROLLO
    La imprevista lezione del Palio di Siena

    Di Adolfo Sergio Omodeo

    Sono senese di adozione, poi trasferito altrove dove faccio lo psicologo e mi occupo di immigrazione e antropologia…Tornato a Siena mi sono trovato a fare una osservazione sul folklore del Palio, per me ricca di ulteriori considerazioni. In giorni definiti precedenti il Palio, I cortei delle contrade si muovono con un’incursione simbolica tra contrade alleate e non. Attirato dal suono dei tamburi mi affaccio alla finestra e noto in testa al corteo in costume, strutturato con rigore militare, un gran numero di carrozzine con bambini piccoli, spinti dalle mamme con il fazzoletto della contrada al collo. L’uso dei segnali etologici del cucciolo, esibiti per comunicare intenzioni non aggressive, nel giro delle altre contrade cittadine – considero.

    Nella stagione estiva in cui secondo D. Morris gli umani sono indotti alle vacanze, da lui interpretate come migrazioni, che evocano rituali di caccia e di scorreria: i Senesi si concentrano a Siena per un rito quasi cosmico, dove, come negli antichi tornei, dietro la tenzone della gara c’è il sottinteso “giudizio di dio”, del vinca il migliore e l’occasione di ben figurare sulle donne. Il Palio come è noto è una gara di cavalli che per due volte ogni estate coinvolge le contrade cittadine, Siena è suddivisa in diciassette contrade, cui si è legati generalmente per luogo di nascita, Ogni Palio corrono in dieci. Il sorteggio decide le partecipazioni come pure l’assegnazione dei cavalli. I fantini sono invece ingaggiati dalle contrade.

    Sport come il calcio provocano esplosioni di violenza e richiedono un continuo impegno di controlli di polizia per evitare che gli incontri degenerino nella violenza e nella faida, ma ciò non succede col Palio . Mi sono quindi impegnato a ricercare le modalità di questo non esplicito controllo sociale che compensa la competitività del Palio. Secondo la psicologia l’aggressività è una risposta alla frustrazione, esistono numerose varianti dell’aggressività, da quelle della violenza a quelle simboliche dell’ironia, e si presume esistano svariate varianti del controllo dell’aggressività, frutto della struttura sociale, dell’educazione ricevuta e dalle esperienze rielaborate , e soprattutto degli ideali interiorizzati. Nel caso del Palio dove una contrada vince, e le tutte le altre perdono,, il rischio di frustrazione - aggressività dovrebbe essere ben più alto che nel gioco del calcio dove si confrontano due squadre alla volta. Quale può essere dunque la struttura, certo complessa e non facile da riconoscere, che guida competività e convivenza? Due begli studi antropologici consentono di ricercare le ragioni di tale equilibrio da due punti di vista diversi, ma entrambi articolati e approfonditi e entrambi utili al nostro tema

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    Last Post by AdolfoOmodeo il 16 Aug. 2013
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