Robota nervoso

  1. Psicolinguistica, Metrica e Stilistica nella letteratura contemporanea
    Dalla metrica alla sintassi.

    QUALCHE NOTA DI METRICA E STILISTICA
    NELLA POESIA CONTEMPORANEA di Adolfo Sergio Omodeo


    Parlando di poesia con amici e lettori, spesso emergono considerazioni di metrica e di stilistica, che rischiano però generalmente di essere travolti da concetti di estetica dati per ovvi, che credo meriti approfondire. Si può considerare la poesia rispetto alla prosa, per l’uso dei versi e della metrica. Ritengo la poesia più adatta ad esprimere sentimento ed emozioni e credo si possa osservare una correlazione tra uso dei versi e della metrica, con il respiro e il ritmo del lettore- anch’esso correlato ad emozioni e sentimenti.

    Altra funzione della metrica è quella di sostenere la memoria di chi recita la poesia, ma pure di segnalare eventuale omissione o censura sul testo. La poesia si difende quindi dal rischio di censura. Così la metrica a terzine intrecciate della Divina Commedia, e poi della poesia satirica, ha come si direbbe oggi una buona funzione di antivirus contro tagli e tentativi di modifica. Oggi che tale rischio sembra superato possiamo notare che fare poesia è un modo per cercare di superare soprattutto censure e tabù che dirò tra poco. Si dice a ragione che versi brutti e sconnessi emergono nell’espressione di sentimenti difficili complessi e contrastati. Così ritengo che, facendo poesia, riconoscere e migliorare quei versi comporta un approfondimento interiore e direi una “catarsi”.

    La poesia recente mi pare connessa oltre che dalla metrica, dalla struttura sintattica, cioè la forma della frase e il coordinamento del discorso. Come sappiamo dallo strutturalismo linguistico tale coordinamento della frase deriva dalle intenzioni del parlante ( pensiamo all’uso di un eufemismo piuttosto che una frase di biasimo ). Sempre dallo strutturalismo sappiamo che le frasi rischiano sempre di essere più o meno ambigue, e solo tale verifica può disambiguarle. Assumendo che la poesia esprima conflitti e ambiguità dell’animo umano, una certa ambiguità del testo poetico sembra apprezzabile.

    Si veda Shakespeare che a proposito del nero Otello dice: “Se la bellezza accompagnasse la virtù, vostro genero sarebbe più bello di quanto non appaia nero” e sembra con finti eufemismi anticipare il buonismo del politico “politicamente corretto”. Si vede anche Simone Converso che dice: “È così lontana l’altra costa/ quando la salvezza/ è in direzione opposta/ Non conosceremo la sua faccia/ né le nostre braccia/ riusciranno mai a stringerlo/ noi che lo aspettavamo/ per respingerlo.” qui un’alternanza di punti di vista, sorretta da una sintassi apparentemente sconnessa induce a coinvolgerci oltre i pregiudizi.

    La traduzione di poesie da una lingua ad un’altra in ogni lingua infatti ogni parola presenta delle componenti simboliche e affettive. “Mare” in francese è femminile, evocando meglio che in italiano simbologie sottese che rimandano alla madre e alla femminilità, come esprimere questo in Baudelaire che dice: “Uomo libero, tu ...

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    Last Post by AdolfoOmodeo il 15 Sep. 2016
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