Robota nervoso

  1. CENSIMENTI E STATISTICA SOCIALE
    errori di metodo o deformazioni intenzionali della realtà sociale ?

    CENSIMENTI & STATISTICA SOCIALE - errori di metodo o deformazioni intenzionali della realtà sociale ?
    di ADOLFO SERGIO OMODEO , Psicologo psicoterapeuta, Padova .


    Ricordate la pubblicità governativa del Censimento del 2011? secondo gli spot doveva servire per contarci e per programmare al meglio il nostro futuro… poi abbiamo visto i moduli da compilare e credo che nessuno compilandoli abbia pensato di poter esprimere così la sua condizione di vita, né tanto meno esporre i suoi problemi che aspettano soluzione

    Il mio professore di statistica psicometrica ribadiva che domande banali ottengono risposte banali, statisticamente non significative e praticamente inutili o peggio forvianti . Che senso ha allora chiedere agli Italiani soltanto se hanno lavorato almeno un’ora nell’ultima settimana?! Quando un’ora rappresenta il 2% o il 3% di una regolare settimana di lavoro ? in statistica non si considerano rilevanti i dati inferiori al 5% e un’ora di lavoro è comunque un po’ poco per chiunque… Cosa si vuole dimostrare? Che tutti gli italiani sono ben occupati anche se non se ne vogliono rendere conto ?

    Perché allora nel censimento non chiedere anche agli utenti dei dormitori e agli abitatori di roulotte e di baracche se si trasferirebbero volentieri in appartamenti più comodi, per meglio dimostrare la voglia di progresso che anima gli Italiani ? Le schede del censimento con spregiudicato cinismo mostrano la rinuncia intenzionale a ogni metodologia volta a evitare interpretazioni dei dati erronee o banali, a costo di confermare la classica battutaccia sulla cattiva statistica, per cui se qualcuno mangia un pollo al giorno e qualcun altro mai, possiamo dire che tutti mangiano un mezzo pollo a testa e sono soddisfatti.

    Nella moderna ricerca sociale, per evitare l’uso di complesse domande che si integrano tra loro con un complicato calcolo di correlazioni ( volgarmente dette domande tranello), nelle inchieste sociali è stato recentemente introdotto il cosiddetto approccio partecipate: Così il soggetto viene invitato, non più a dare valutazioni da reinterpretare statisticamente, ma a calarsi direttamente nella propria realtà ed esprimerla sinteticamente in modo propositivo … Anche il censimento vuole forse sperimentare questo metodo con una domanda ai limiti della realtà: saresti disposto a iniziare a lavorare entro due settimane se ti chiamassero? Pensiamo per esempio a una persona disabile, iscritta da oltre 20 anni alle liste speciali di collocamento e mai convocata per un lavoro, ma varie volte sottoposta a verifiche per valutare al meglio le sue risorse, una domanda così stimolante apre davvero il cuore o è un ulteriore irrisione?

    Più recentemente, nel 2012, l’ISTAT ha gestito il censimento delle associazioni di volontariato, le ONLUS organizzazioni per legge senza fine di lucro… le prime domande chiedono assurdamente qual è l’utile diviso tra i soci, nessuna domanda sui settori di intervento, sempre inve...

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    Last Post by AdolfoOmodeo il 23 Feb. 2013
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